Giocare a mangiarsi

Giocare a mangiarsi, in quanto oggetto verbale e cosa scritta di carattere anomalo, reclama il diritto giudizioso e novecentesco a una tal quale libertà ortografica, svincolata da ogni norma coercitiva arbitrariamente impostasi nell’era della semplificazione e della omologazione.

Mariano Bargellini
Giocare a mangiarsi
a cura di Roberta Salardi
il Regisole narrativa

Un mondo invaso dagli insetti come in un’antica maledizione biblica. Insetti però, questa volta, non prodotti dalla natura ma fuoriusciti dagli schermi dei nostri computer: avatar virtuali, digitali, di un videogioco all’ultima moda dal titolo emblematico Giocare a mangiarsi. Il romanzo procede a quadri accostati di una precisione e di un nitore talvolta ossessivi, accompagnati dal monologo sbigottito e comico ininterrotto: dal vano declamato interrogarsi della voce narrante, ora uomo ora cavalletta.
Il narratore assiste infatti, oltre che a episodi separati, alla propria graduale metamorfosi da uomo in insetto. La contaminazione fra mondo umano e mondo degli insetti, prima della totale scomparsa del primo, offre scene di grande suggestione come la comparsa a uno show televisivo della ragazza-cicala, uscita dal bisturi di una chirurgia estetica d’eccellenza, l’improvvisa metamorfosi di un celebre uomo di spettacolo in un piccolo onisco, che rotola buffamente fuori scena, la verve dialettica e sofistica contenuta nel dialogo fra una cimice decapitata, ex art director, e la cavalletta scrittrice sul tema della potenza distruttiva o creativa della pubblicità.
Non mancano argomenti e motivi degni di un paradossologo. Fino all’apocalisse finale del videogioco e forse della vita e forse del mondo.
Di fronte alla progressiva trasformazione degli esseri umani in automi (entomati automati) l’autore costruisce una fortezza di parole, un’opera letteraria ad alta densità espressiva: è il suo contributo all’ultima difesa del mondo umano.

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Mariano Bargellini (Torino 1936), narratore e prosatore, ha pubblicato Mus utopicus (Gallino editore, 2000, Premio Bagutta opera prima ex aequo con Giovanni Chiara), Del simulacro perso nei sogni (Marietti, 2004), La Setta degli Uccelli (Corbo editore, 2010).

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