Diario di un’insurrezione

Una ribellione repressa nel sangue,
uomini-bomba, guerre infinite.
Storia di una marcia ostinata attraverso gli anni Zero.

sergio baratto

Sergio Baratto
Diario di un’insurrezione
Il racconto personale ma collettivo di una marcia ostinata attraverso gli anni Zero
i Fiammiferi

Genova, G8, luglio 2001. La ribellione contro
la mercificazione del mondo è sul punto di
coagularsi in un movimento internazionale organizzato
che neppure la repressione poliziesca
sembra poter fermare. Ma l’estate della sommossa
è destinata a spegnersi in un autunno
precoce: l’11 settembre segna l’inizio di un
decennio in cui il terrorismo da una parte e il
militarismo dall’altra finiranno per stritolare
ogni dissenso. A chi si ostina a credere nella
lotta per un altro mondo possibile non resta che
sottrarsi e fuggire. Ma questa fuga, sempre più
solitaria, disperata e testarda, si trasforma piano
piano in una marcia di attraversamento. La ritirata
si confonde con l’avanzata e si fa cammino
interiore di rigenerazione. Diario di un’insurrezione
è il racconto personale di una storia collettiva,
una piccola anabasi in cui, nell’oscurità
dei territori ostili attraversati, ci si prende la
libertà di fare bilanci, ricostruire sogni, lavorare
sulla memoria e reinventare il futuro.

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