Oracoli che sbagliano

Un dialogo sugli antichi e sui moderni.
Modi di pensare e di agire che crediamo superati ma che hanno ancora un valore per noi oggi.

Carla Benedetti · Maurizio Bettini
Oracoli che sbagliano
Un dialogo sugli antichi e sui moderni
i Fiammiferi

C’è qualcosa nelle antiche civiltà greca e romana che può avere un valore per noi oggi? Da questa domanda si avvia il dialogo tra Maurizio Bettini, studioso del mondo antico, e Carla Benedetti, studiosa del mondo contemporaneo. Sotto gli alberi del campus dell’università di Berkeley passano in rassegna modi di pensare e di agire che l’evoluzione moderna ha scartato, ritenendoli superati. Eppure potrebbero aiutarci a correggere le nostre mentalità, in apparenza più evolute, o forse soltanto più irrigidite e astratte. Si mettono a confronto gli oracoli e i sondaggi; l’onirocritica e la psicoanalisi, con i loro modi opposti di leggere i sogni; la pluralità degli dèi e il dio esclusivo dei monoteismi, causa di conflitti che gli antichi non conoscevano; cosa sia per noi la depressione e cosa fosse per i romani. Si parla di natura umana, che per noi è immutabile, mentre era molto più fluida per gli antichi, tanto da ammettere la metamorfosi. Queste e tante altre potenze dimenticate si riaffacciano con intatta freschezza, offrendoci prospettive inattese e benefiche.

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Una studiosa di letteratura moderna, uno studioso del mondo antico, tre mattinate trascorse in conversazione nel campus di Berkeley, con davanti un registratore acceso e sotto la forte e diafana luce californiana, una domanda importante, di quelle che di solito si fanno un po’ per dovere, senza ascoltare con attenzione, con fame, la risposta: nella civiltà greca e romana c’è qualcosa che possa avere valore anche per noi?
La risposta è mille volte sì, a patto di tener viva la distanza che ci separa da essa (e non trasformare l’Iliade in una partita di football americano). Dal tradurre (o meglio, dal vertere) alla «de-naturalizzazione dei pregiudizi», dal culto d’oggi per le identità alla più felice «polimorfosi» degli antichi, passando per politeismi e monoteismi, da Big Sur fino al Messico dei missionari, dai «barbari» agli «stranieri» contemporanei, questo è tra i libri più fecondi usciti negli ultimi mesi, una meditazione continua. Da non perdere. [Tommy Cappellini, “Corriere del Ticino”, lunedì 18 apriLe 2016]

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Carla Benedetti insegna all’Università di Pisa. Tra i suoi libri, Pasolini contro Calvino (1998), L’ombra lunga dell’autore (1999), Il tradimento dei critici (2002), Disumane lettere (2011) e, con Giovanni Giovannetti, Frocio e basta. Pasolini, Cefis e i capitoli mancanti di Petrolio (2016).

Maurizio Bettini insegna all’Università di Siena. Tra i suoi libri, Il ritratto dell’amante (1992), Voci (2008), Vertere (2012), Elogio del politeismo (2014) e i romanzi In fondo al cuore, Eccellenza (2001), Le coccinelle di Redún (2004), Con l’obbligo di Sanremo (2013).

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Una Risposta to “Oracoli che sbagliano”

  1. [Frocio e basta][Carla Benedetti][Giovanni Giovannetti] | Queerographies Says:

    […] 1999), Il tradimento dei critici (Bollati Boringhieri 2002), Disumane lettere (Laterza,2011) e Oracoli che sbagliano, con Maurizio Bettini (Effigie […]

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