Le nature indivisibili

dicembre 2016

Claude Royet-Journoud
Le nature indivisibili
Traduzione di Domenico Brancale
le Meteore

dirti una sola cosa
(senza usare la bocca
né la lingua
e senz’alcun rumore di sillabe)

gesti di collera

una generazione d’intrecci

liquido non mi appartiene

Apprezzato da autori come Edmond Jabès, Paul Auster e Jean-Luc Nancy, Claude Royet-Journoud è uno dei più importanti poeti contemporanei in Francia. La sua scrittura por tata al limite della rarefazione, spogliata della metafora e del dispositivo poetico convenzionale ha sviluppato uno stile libero in quella ricerca continua di una nudità di parola. Lo spazio bianco, le parole, la messa in pagina condividono all’unisono il silenzio del libro. Questo silenzio è la grana della voce che resiste e nutre la parola. Le nature indivisibili, ultimo libro della tetralogia cominciata nel 1972 con il libro Le Renversement, conferma definitivamente questo percorso: l’inscrizione della poesia sulla pagina co me teatro catartico del desiderio. Quella di Claude Royet-Journoud è una poesia che aderisce alla realtà senza compromessi, dove leggere significa non più voler sapere e comprendere, ma far dell’incomprensibilità un’esperienza inaugurale della lettura. A parte alcune traduzioni apparse in rivista, Le nature indivisibili è il primo libro di Claude Royet-Jornoud in Italia.

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Claude Royet-Journoud è nato a Lione nel 1941.
A partire del 1963 ha fondato e diretto con Anne-Marie Albiach e Michel Couturier la rivista Siècle à mains cui succederanno le riviste «A», L’In-plano, Zuk, Anagnoste e Vendredi 13.
Ha tradotto George Oppen e pubblicato John Ashbery e Louis Zukofsky. Nel 1974 ha creato e diretto per la radio il programma “Poésie ininterrompue” su “France Culture”.
Una tetralogia, frutto di un lavoro di venticinque anni, costituisce l’opera principale apparsa per Gallimard: Le Renversement (1972), La notion d’obstacle (1978), Les objets contiennent l’infini (1983) e Les natures indivisibles (1997). Per l’editore P.O.L è apparso nel 2016 il libro La Finitude des corps simples. Collabora alla rivista “Koshkonong” diretta da Jean Daive.
Vive a Parigi.

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Una Risposta to “Le nature indivisibili”

  1. Una fede in niente ma totale | La dimora del tempo sospeso Says:

    […] – “il slenzio è una forma” scrive Claude Royet-Journoud tradotto da Domenico Brancale (Le nature indivisibili, Effigie edizioni, Milano, 2016); c’è l’altro concetto-cardine della responsabilità […]

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