Posts Tagged ‘Alessandro Ceni’

Combattimento ininterrotto

31 agosto 2015

vincitore del Premio Poesia Città di Fiumicino 2017

Alessandro Ceni
Combattimento ininterrotto
le Ginestre

Entra, in questa Lapponia della mente in questa Islanda del cuore,
nel pubere esilio di un’infinita prospettiva, nella taiga nella tundra
nella muta fornace, un cumulo rossiccio e senza fondo
dove puoi imparare a fare a meno di dio e dire ecco
uno si sveglia in una stanza d’albergo uno in un’altra, entra
ed ascolta lo stantìo di molti in un camerone,
il puzzo dentro la scatola, il bambino brutto avvolto
in una matassa di fuliggine dipanarsi nel ventre obeso
del cielo come una figurina di pasta lievitata – un lontano
profumo in cui riconosci il calamo ottuso della vita, la tregua –

Una voce in rivolta ad alta intonazione, tra cedimento e responsabilità fonda un nuovo paradigma poetico. L’occhio lucido, asciutto e furente di Ceni tiene sotto osservazione il tempo e lo spazio, conculcata ogni illusione ne registra lo stato di deriva: «Né amore né dio servono questo tipo di purezza» è il verso incipitario di uno dei brani in cui il pensiero si arrovella sulla «furibonda entità», la «nevrile imminenza» di trovare la parola, l’unguento, il filo da sutura. Le cose accadono senza che il pensiero possa coglierne le ragioni, gli atti, assurdi e tragici, sono inadeguati alle possibilità e ai desideri: la natura umana in questa ultima raccolta è esclusivamente volta all’essere, come ogni natura. Quando il livellamento e l’omologazione prevalgono sull’autenticità, l’indifferenza sulla sensibilità, l’epidermide sulle vene, il pensiero diventa inane e la lingua indigente; così Ceni combatte dal piano cognitivo e linguistico causa ed effetto di ogni possibile o perduto umanesimo: riconosciuta l’inconsistenza di tutto, in un clima da fine della specie, accenti apocalittici e sapienziali, spesso metapoetici costruiscono avvenimenti aderenti alla miserabilità di un pullulare vagante più che errante, privo di forme di conservazione, e in mano ai mercatores. In questa grottesca landa schizofrenica e collassante che è divenuta la nostra stessa esistenza il grido di Ceni, compiuta dagli esordi la riduzione all’impersonalità, giunge «sotto mentite spoglie e per interposta persona», cioè attraverso azioni ad elevato tasso metaforico, dove i fitti richiami (Ovidio, Dante, Leopardi, Whitman, Dylan Thomas) mutano in un lessico specialistico o di nuovo conio attinto soprattutto dall’ornitologia, branca della zoologia cara ai poeti qui rifondata alla radice. Aironi, ardeidi, silvidi, fino a «desueti nomi di uccelli» penetrano e prolificano il resto o stoico residuo della natura per dare voce a una realtà dislocata e indistinta (utile qui fare il nome del solitario e aristocratico narratore Landolfi): gli animali, le piante, la sofferenza subita e inflitta che divide ogni possibile fratellanza. La inelaborazione del dolore, Riserva indiana, Il sale, Sconosciuto entrato in una foto sono le quattro cadenzate intense sezioni di questa importante raccolta in cui si dice la condizione lacerata, isolata, eroica e, se pur talvolta perplessamente riscattatrice, non-sperante della poesia. Il combattimento ininterrotto di Ceni crea una trama di echi, un’ecolalia che riallaccia grumi di pensiero fondante, un idioletto invasivo che resiste: una grande danza «priva di ogni gioia» fatta per definire e sottrarre. (Silvia Zoppi Garampi)

Combattimento ininterrotto
entra nella rosa del premio Viareggio 2016 poesia

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Alessandro Ceni (Firenze, 1957). I fiumi d’acqua viva (in “Poesia Uno”, Guanda, 1980); Il viaggio inaudito (Tosadori, 1981); I fiumi (Marcos y Marcos, 1985 e 1990); La natura delle cose (Jaca Book, 1991); Il pieno e il vuoto (antologia, Marcos y Marcos, 1995); Tra il vento e l’acqua (autoantologia e riflessioni, Edizioni della Meridiana, 2001); Mattoni per l’altare del fuoco (Jaca Book, 2002); La ricostruzione della casa (poesie scelte 1976-2006, Effigie, 2012); Parlare chiuso ,tuttelepoesie (Puntoacapo, 2012).

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Alessandro Ceni

15 ottobre 2013

Combattimento ininterrotto
entra nella rosa del premio Viareggio 2016 poesia

Combattimento ininterrotto
La ricostruzione della casa
Poesie scelte 1976-2006
le Ginestre

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Alessandro Ceni (Firenze, 1957) è pittore, poeta e traduttore.

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La ricostruzione della casa

14 ottobre 2013

non vedo cimiteri adatti per noi,
urlarono gli uomini dentro,
che non siano già stati arati.

Alessandro Ceni
La ricostruzione della casa
Poesie scelte 1976-2006
A cura di Daniele Piccini
le Ginestre

Per andarsene da qui
lasciarsi cadere,
lasciare cadere a terra
ogni possibile liquido,
la muta, i licheni lanosi delle corna del cervo,
le squame, le penne del corvo e il suo arido volo
d’estate
sopra milioni d’insetti nell’erba delle praterie.
Per sempre non tornare
contemplare il fiume
accendere la radio
immaginare una casa
e pretenderla tua.

Che cosa accade nei tempi diversi della poesia di un autore contemporaneo? Come cogliere e in qualche modo verificare nella concretezza della scrittura mutamenti e scarti, senza descriverne soltanto gli esponenti semantici o di gusto e tono, senza
limitarsi a notazioni impressionistiche? Privata di molte delle strutture tradizionali della forma-poesia, la scrittura in versi di molto novecento maturo – e Ceni è tra gli esponenti ultimi di un novecento alto, frondoso, azzardato – sembra sfuggire e negarsi a un riscontro tangibile di lingua, di impalcature formali, di modi. Eppure, in un’epoca di sempre più accesa auto-referenzialità del gesto dilettantesco della poesia (nel tempo dei milioni di scriventi), arroccata e assediata nei suoi alti o infimi insediamenti, la poesia-poesia, incolume ma allarmata, inquieta e in tensione, è indubbio che vada in traccia e trovi le sue contromisure, i suoi antidoti, i suoi successivi svolgimenti proprio in termini di lingua, di stile, di forme.

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Il dolore animale

13 ottobre 2013

Dove è andato a finire il dolore che abbiamo inflitto agli animali – e a noi stessi – nel corso del tempo? Esiste un luogo, uno spazio, una dimensione dove è presente tutta questa materia in dolore?
E ancora: se il dolore è un meccanismo di informazione e difesa, come mai le specie viventi si sono inventate proprio questo meccanismo e non altri?

Aa. Vv.
Il dolore animale
Il primo amore giornale di sconfinamento n.2

in questo numero
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Antonio Moresco Il dolore animale
Giuseppe Bogliani Gli animali e i cambiamenti climatici
Giovanni Giovannetti Inferno Snia
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Orbite
Anna Ruchat Di quanta casa ha bisogno un uomo?
Andrea Raos Le api migratori
Tiziano Scarpa Quando mio nonno si fidanzò con una gallina
Sergio Nelli A Copito
Sergio Baratto Milano Porta Genova, 14 settembre 1999
Helena Janeczek Angst
Dario Voltolini Sotto i portici
Vincenzo Pardini Buio e sofferenza
Giorgio Falco Le parole come gli altri
Cristina Gucciarelli Tozzi, il trauma, i rospi
Carla Benedetti Lombrichi, batteri e uomini
Gabriella Fuschini Fuori dal campo visivo
Federico Nobili Una pietra non ha polmoni
Paolo Di Stefano Marcinelle
Alessandro Ceni Nella Valle dello Scesta
Ivano Ferrari Le bestie imperfette
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A voce
Laura Santoni Conversazione con Ivano Ferrari
Antonio Moresco Note su Céline
Louis Pauwels, André Brissaud Intervista a Louis-Ferdinand Céline
Louis-Albert Zbinden Intervista a Louis-Ferdinand Céline
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La fascia di Kuiper
Sergio Nelli, Animali
Antonio Moresco, Dio non ama i bambini
Silvio Bernelli, L’altrove
Elio Grasso, Minotauri
Roberta Salardi
– Da Oblòmov alla generazione X
– Novecento dimenticato

– Arte e dolore

[acquistabile direttamente in casa editrice]

1. La rigenerazione
2. Il dolore animale
3. Il vitello d’oro
4. La fabbrica della cattiveria
5. Che fare?
6. Il miracolo, il mistero e l’autorità
7. Tribù d’Italia
8. Le opere di genio
9. L’adorazione

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Antonio Moresco nel catalogo effigie

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